Dobbiamo al factotum mozartiano Vinicius Kattah e al suo multiforme sito Tuttimozart lo spunto (e anche qualcosa di più) per questo articolo, che ci permette di individuare un mistero nel catalogo Köchel: a quale composizione o parte di composizione si riferisce la sigla KV 284e in cui oggi ci imbattiamo?
Secondo il catalogo suddetto, ci sarebbe soltanto la “Strumentazione di un concerto per flauto di Johann Baptist Wendling” (Instrumentierung eines Flötenkonzerts von Johann Baptist Wendling), amico di Mozart, flautista e compositore egli stesso per il proprio strumento, ma il Köchel accenna (nel link in descrizione :-D) a un “Recueil de Ballets” di Cannabich trascritti per quartetto con tastiera. In realtà il riferimento è di Mozart stesso ed è presente in una lettera al padre del 6 dicembre 1777, mentre in un’altra missiva di pochi giorni prima (21 novembre 1777) il ragazzo informava il genitore di avere strumentato il concerto di Wendling: “Mr. Wendling ein Concert probiert hat, zu welchem ich ihm die Instrumente gesetzt habe.”
Per non far torto a nessuno dei due compositori, sotto l’indicazione alfanumerica KV 284e sono stati riuniti (non ufficialmente) entrambi i lavori, a costo di ingenerare un po’ di confusione. L’arrangiamento del “Recueil de Ballets” è anche ascoltabile qui di seguito: sono sei piccoli pezzi, tra i quali non mancherà di stupire l’indicazione dinamica del terzo, un curiosissimo “Allegro smanioso”.
Tutto questo resterebbe però confinato a un mero livello di curiosità se, come ci dice Kattah, non fossero state trovate (quando? Cercherò di saperne di più) in Svizzera (o in Svezia?) delle parti orchestrali di un concerto di Wendling del 1778 che potrebbe essere proprio quello strumentato da Mozart, stando a un’attenta analisi degli studiosi. L’orchestrazione prevede, oltre agli archi e al basso continuo, due corni e due oboi, e Mozart avrebbe aggiunto proprio le parti di queste due coppie di fiati.
Della dozzina abbondante di concerti per flauto composti da Wendling, prima del suddetto rinvenimento ce n’erano pervenuti soltanto due, ma è questo terzo lavoro – che verrà eseguito in prima mondiale e in live streaming il 2 dicembre prossimo – ad attirare per ovvie ragioni la nostra attenzione. Come Kattah legittimamente e logicamente si domanda, non è che Mozart avrà anche inserito qualche sua idea musicale al concerto mentre aiutava il collega?
Una risposta più informata potremo darla solo dopo aver ascoltato l’opera rinvenuta, ma evidentemente l’inverno e la fine dell’anno sono periodi propizi per le riscoperte mozartiane, come dimostra l’incredibile caso accaduto dodici mesi fa a Timo Jouko Hermann. Anche se non sappiamo quando esattamente siano sbucate fuori le parti orchestrali del concerto wendlinghiano, è pur vero che la notizia del loro rinvenimento (e, quel che più conta, della loro primissima esecuzione) è arrivata adesso.
Per qualche altra informazione, vedere anche questo sito (pur non privo di inesattezze), in cui si preannuncia la pubblicazione in CD del concerto per l’inizio del 2017, sempre a cura di Tutti Mozart Orchestra (è doveroso però leggere anche le rettifiche di James Strauss, il flautista brasiliano che ha ritrovato le parti orchestrali, nei commenti di quest’altra pagina).